17 giugno 2010

"Sono cresciuto in mezzo al profumo del basilico. 
Come tutti i bambini del sud. 
Mia madre, quando tornava dal mercato, ne portava due o tre vasetti, che sistemva sul davanzale della finestra di cucina. quello era il posto del basilico. 
All'ombra delle persiane, accostate fin dalla primavera. 
Dopo ho saputo che il suo odore tiene lontano gli insetti. 
Ho saputo tante altre cose, dopo [...].
Il buon gusto e i buoni odori sono cose che si acquisiscono d'istitno. 
E il basilico, quando lo hai annusato una volta, non puoi più farne a meno. 
Per me è così. Non sento il suo profumo in casa, e già mi manca. 
All'arrivo dei primi pomodori ho bisogno di lui.
Qualche goccia d'olio d'oliva sui pomodori rossissimi, due o tre foglie sminuzzate sopra, un pezzo di pane del giorno prima sfregato con l'aglio, e cominciano le danze per le vostre papille! 
Non conosco piacere più semplice, Il primo, quello regalato dal basilico.
Gli altri vi danneranno. Così come, terminato il pranzo, chiudere le persiane sulla calura del pomeriggio. Dopo aver pensato al vaso di basilico sul davanzale della finestra in camera da letto. 
Nell'ombra profumata della stanza, allora, la vita diventa più semplice.
Come il piacere di amare.
Non temete, l'abuso di basilico e l'abuso di amore non nuocciono alla salute."
Jean- Claude Izzo 
"Aglio, menta e basilico. Marsiglia, il noir e il Mediterraneo"
Edizioni e/o

Nessun commento:

Posta un commento