30 gennaio 2011

Stanotte, degna conclusione di una settimana senza sosta

Ho il cuore colmo. Straripa.
Ne è stanco. Fermatevi tutti e lasciatelo respirare.
Lo chiedo quasi per pietà di lui.

Succede sempre tutto troppo rapidamente e non ha il tempo di metabolizzare.

Troppo, tutto insieme. 

Una sera perfetta per farlo piangere.
Che è stata una settimana intesa e deve riprendere il suo ritmo.
Lento intanto, con il ticchettio della pioggia di stanotte, ricomincia a battere...


Ascolto Radiohead.


20 gennaio 2011

Il chimico - La chimica degli elementi

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore. 


Fabrizio De Andrè



19 gennaio 2011

Con le fiabe mi immagino il mondo così



Saltai fuori da una delle tre melagrane bianca come il latte e rossa come il sangue e trovai un principe che mi diede da bere, baciai il Mostro nel castello e diventò un cavaliere, il Re di Spagna mi amava, anche se ero solo una pianta di Rosmarino, la Luna mi prese in simpatia e mi portò a vivere nella sua casa, poi fu il tempo in cui il sole si innamorò di me ed ebbi una figlia da lui, ero Regina Marmotta e il figlio del Re tornò da me e ci sposammo, fui rapita dalle fate e Memè mi aiutò a superare tutte le difficoltà.
E l'amore anima ogni cosa, in questa vita, nella mia vita passata e nella mia vita futura.

Per me l'amore è acqua, è oceano, è vento caldo, è sabbia bianca, è profumo di eucalipto

Ci sono i tempi dei cavalieri e dei viandanti, delle fate e delle principesse, dei mostri e dei fantasmi, dei nani e delle streghe.
Dopo un po' però ad attenderci c'è solo la realtà, e nascondersi dietro e dentro le fiabe, anche se ci rende felici e ci fa rimanere bambini, è davvero troppo semplice.
Chiudo il libro.
Meglio uscire da questi regni e guardarsi negli occhi, allo specchio, nel riflesso del piatto d'argento, sul vetro della finestra, nello specchietto appannato.
Non avremo paura di uscirne. Dal libro. Dal bosco. 
Nel bosco di notte non ci sono lupi mannari e orchi ma solo alberi silenziosi e le stelle del cielo. E per me l'amore è acqua, è oceano, è vento caldo, è sabbia bianca, è profumo di eucalipto.

17 gennaio 2011

Per i bibliotecari, per le bibliotecarie, per i lettori e le lettrici, per i cittadini tutti.

Da Venezia partono i roghi di libri. 

Vogliamo fare qualcosa?



QUI L'ARTICOLO


...
E ora raccontiamo cosa sta succedendo.
L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, l’ex-missino-oggi-berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento di un suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano di:
1)rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti;
2)rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati “persone sgradite”, dice).
Il bibliotecario che non accetterà il diktat “se ne assumerà la responsabilità”.
Si allude forse al congelamento di fondi, al mancato patrocinio delle iniziative, al mobbing, a campagne stampa ostili?
La proposta ha avuto il plauso del COISP, un sindacato di polizia. Così il bibliotecario ci pensa due volte, prima di mettersi contro l’ente locale e  e forze dell’ordine.
Una cricca di “sinceri democratici” si sta già muovendo per estendere la cosa a tutto il Veneto, ed è probabile che l’iniziativa venga emulata oltre i confini regionali.
Ecco cosa si può leggere sul “Gazzettino”[3]:

«Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del Veneziano perché queste persone siano dichiarate sgradite e chiederò loro, dato anche che le biblioteche civiche sono inserite in un sistema provinciale, che le loro opere vengano ritirate dagli scaffali [...] Chiederò di non promuovere la presentazione dei libri scritti da questi autori: ogni Comune potrà agire come crede, madovrà assumersene le responsabilità. Inoltre come consigliere comunale a Venezia, presenterò una mozione perché Venezia dia l’esempio per prima [...] Scriveremo agli assessori regionali Marino Zorzato e Elena Donazzan, perché estendano l’iniziativa in tutto il Veneto.»
Ora, il fatto stesso che uno possa concepire una cosa del genere indica che lo sprofondamento italico sta toccando nuove, nauseanti bassezze. Stiamo ormai trivellando il fondo della Fossa delle Marianne, circondati da pesci ciechi e deformi, in cerca dell’oscurità più oscura che possa prodursi nell’universo.
Vogliamo stare in fondo alla fossa insieme a questi tetri, squallidi palombari della censura, o vogliamo impegnarci a riemergere?
Lassù c’è il sole, per chi desidera rivederlo.

Nella lista di proscrizione siamo in tantissimi: noi, Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.
Praticamente dovrebbero svuotarli, gli scaffali.

E forse è quello che sognano.

Certo, questa è anche una provocazione, ma è soprattutto altro:
1)è una minaccia a un’intera categoria di lavoratori (i bibliotecari), che dovrebbero accettare un ultimatum autoritario e anti-costituzionale altrimenti la pagano cara.
2)è un atto finalizzato a isolare e censurare scrittori e artisti in quanto “complici” del terrorismo. Un atto compiuto da un amministratore, una figura di potere che, agitando uno spauracchio per distogliere l’attenzione da altri problemi, si appella alle reazioni viscerali del “popolo”. Un atto che vuole intimidire e “mettere in riga” chi produce discorso pubblico.
Come ha dichiarato il collegaTiziano Scarpa: «Così si colpisce la cittadinanza di uno scrittore, che è nella lingua e nelle sue opere.» [4]

A questa schifezza dovremmo reagire tutti, non solo gli scrittori direttamente coinvolti o i bibliotecari direttamente minacciati.
- Dovrebbero farsi sentire i cittadini, i lettori, i frequentatori delle biblioteche.
- Dovrebbero farsi sentire amministratori, forze politiche e associazioni di Venezia e dei comuni circostanti.
- Dovrebbe cercare di scriverne chiunque lavori nell’informazione o abbia un bloget similia;
- Dovrebbe dire qualcosa l’Associazione Italiana Biblioteche.
- Dovrebbero dire qualcosa i sindacati dei dipendenti pubblici.
- Dovrebbero muoversi gli editori, anche legalmente, con querele e cause civili, a fronte di un’azione che procura loro danni materiali e morali.
- Andrebbero mandate mail di protesta ai giornali(non solo a quelli veneti), andrebbero affissi volantini e lettere aperte alle bacheche di biblioteche e sale di lettura.
- Andrebbero diffusi e linkati post come questo (in calce al quale metteremo gli aggiornamenti sulla vicenda) e qualunque altro articolo, testo o video che informi su questo personaggio, sulle sue intenzioni liberticide e su eventuali iniziative dei suoi emuli e sodali.

Alcuni degli scrittori finiti in lista nera (insieme ad altri che non ci sono finiti ma sono solidali) stanno discutendo, si stanno coordinando, stanno valutando quali azioni (anche legali) intraprendere. Ma se si muoveranno solo loro, la censura passerà. La minaccia è rivolta a tutti: a chi scrive, a chi legge, a chi ha a cuore la molteplicità dei punti di vista su qualunque argomento. Se sottovalutiamo l’iniziativa perché è stupida, si crea un precedente. E’ un’iniziativa tanto piùpericolosa quanto più è stupida.


Riempirsi gli occhi di tramonti, di dune di sabbia, di faggi multicolor.


  • "Non ho capito... ma.. hai altro da fare?"
  • "In realtà no..."
  • "..e allora incasinati, che t'importa?"
  • "...e allora m'incasinerò via..."

Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.

Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.

Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.

Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.

E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.

T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.

Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso. 

Fabrizio De Andrè

14 gennaio 2011

CONTESSA

OGGI A MIRAFIORI
SONO TORNATI GLI OPERAI

9 gennaio 2011

Dal film "Dieci inverni"


Ma tu mi ami?
- No, perché tu mi ami?
- Si.

2 gennaio 2011

Buon anno

I’ve all the possibilities. 
I’m eager to discover what I’ll come with.