29 marzo 2014

Adoro non fare le cose che vorrei fare

27 marzo 2014

Chiara Carminati, Lucia Scuderi, Mare, Rizzoli






Chiara Carminati e Lucia Scuderi, Mare, Rizzoli
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23 marzo 2014

La sorpresa di stasera

"È bello quando si prova a fare cose più grandi delle nostre stesse aspirazioni."

L'appuntamento della sera che da giorni si rinnova.

21 marzo 2014

Pessoa

Posta per me stamattina.
Meraviglia.
Mi sento bene.

20 marzo 2014

E non sono capace nemmeno di tenere un diario dei giorni...

Giornata strana quella di martedì, giornata inaspettata.
Dopo quaranta minuti di pscoloanalisi telefonica con M. (e che foga, che entusiasmo nelle sue parole) ho passato ore e ore con A.
Un flusso di coscienza ininterrotto che mi ha fatto bene, ci ha fatto bene.
Lui viaggiatore per professione e in cerca di stabilità e riposo e io stabile per professione e in continua ricerca: di senso, di possibilità, di oltre.
Sentivo risuonare le nostre risate in piazza quella sera. Belle le nostre parole senza filtri.
Due quasi sconosciuti trovati per caso.
E la mattina ci siamo svegliati stranamente in pace.
Entrambi stupiti, sereni, un po' inebetiti.

Ieri sera A., un altro A., un A. narratore e scrittore di mondi anche lui in viaggio da una vita, mi ha scritto una mail carica di nostalgia: "Pensi che varrebbe la pena fermarsi, provare, passare assieme del tempo. Ma poi sei già su un altro treno. E ti chiedi quanto può durare."
E quindi ho pianto, prima di addormentarmi. 
Perchè siamo in tanti con il cuore pieno di nostalgia.
A. che cerca casa
A. che non sa qual è casa
Io che so qual è ma sono incostante e confusa.

G. sta meglio, M. resiste sardonico, M. è simpaticamente incostante, E. torna presto e A. è più tranquilla.
E io? Parto per qualche giorno.
Mi farà bene.


17 marzo 2014

Un mare di mi manchi

 Eternal Sunshine of the Spotless Mind


M. stasera rideva. Mi ha messo di buonuomore
Lui ha messo di buonumore me, non il contrario (la dice lunga).

Ho avuto uno scambio di mail con A. ora in Sicilia. Abbiamo scritto di persone rimaste indietro, di mancanze, di nostalgia. Mi è tornato il nodo in gola che stamattina avevo cercato di lasciare sul comodino.
Non riesco venire a patti con le mancanze, con i vuoti.
Non voglio averne, non li accetto.

Per vivere non occorre poi molto mi dico. Io che ho la fortuna di vivere in un paese ricco, in una regione ricca, con un lavoro fisso che, nonostante tutti i gioni dica il contrario, mi sembra cucito addosso.
Mi basta l'umanità intorno, buona musica nelle orecchie, libri da leggere, viaggi da preparare, amici da abbracciare.
Credevo di esserci arrivata a una certa stabilità, alla conclusione della mia ricerca di un senso, ad aver trovato quello che conta.

Poi all'improvviso ho cambiato idea.
Tutto questo non è più sufficiente.
Ho rimesso tutto in discussione, non ci ho capito un accidente, ho continuato a cercare, mi sono lasciata scivolare tutto addosso, mi sono fatta travolgere, ci ho ripensato, sono stata ferma. A niente è servito tutto questo.
Perdo di vista l'obiettivo finale, non metto a fuoco il senso.
E ho paura che sia sempre troppo tardi.

Perchè passare 5 ore con E. mi ha fatto capire che senza di lei la mia vita è meno interessante, meno felice? Solo 5 ore. Eppure E. non la vedevo da molto, troppo tempo e ho vissuto anche senza i lei e mi pareva anche bene. Solo dopo che l'ho ritrovata ho capito che senza di lei la mia "casa" è meno "casa", il mio benessere è meno benessere, la mia vita è meno vita.

Quanto sono disposta a perdere?
Chi sono disposta a perdere?
Devo per forza perdere qualcuno?

Quanto conta l'amore in tutto questo?

Reset
Lasciavo dei biglietti sul cuscino. Un disegnino, una frase, un buongiorno.
Era un cosa un po' da film con Julia Roberts ma mi piaceva l'idea di lasciare una traccia di me anche dopo che la porta si era chiusa alle mie spalle. Un segno nella sua giornata. Una mia presenza al risveglio. Non trovo pace senza quel simbolo.
Senza quel risveglio.


«Non sopporterei di essere amato da una donna che non ha niente da perdere. 
Amare, è questo, la possibilità di perdere.»
Izzo (al solito)

«io amo con te»

"Come scrive il filosofo Theodor Adorno: «Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza». Il significato della fiducia è tutto qui, nell’abbandonarsi alla benevolenza di chi dice di amarci, sperando che l’altro non approfitti mai troppo della nostra vulnerabilità e del nostro amore (...)"

Michela Marzano

Giorno 9 (non siamo pronti alla primavera)

Ho sentito la distanza, l'ho resiprata. 
Cercherò di colmarla.
Nonostante questa e la sfuriata della sera, la notte mi ha portata nel sonno.
Un sonno anestetico.

Oggi libri, fotografie e M. (e turbolenze)

Timira, Wu MIng


16 marzo 2014

Amore mio infinito, Aldo Nove

Giorno 8 (briciole di compostezza)

Il cuore pieno di ansia ha lasciato il posto ad un cuore pieno di turbolenze: sussulti, schiarite, sferzate gelide.

Cose da fare:
- aprire il forziere e far vedere bene i preziosi all'interno.
- mostrarne i difetti, le particolarità, le fratture, gli angoli smussati dal tempo, lo splendore.
- vedere quello che manca
- indossare quello che conta

Giorno 8 (dei ricordi e dei compromessi)

... mettersi in regola con la vita significa mettersi in regola con i ricordi...

15 marzo 2014

Giorno 7 (del coraggio e della forza)

Aspettando S.

M. ha gli occhi di cristallo e la tempra di un guerriero.
Ci insegna quello che conta.

Io che poco valgo e molto sono confusa non ne traggo alcun insegnamento: mischio il vero al falso, il reale al desiderio trasponendo il quotidiano in un ideale irraggiungibile che quindi, per sua natura, non regge al confronto.

Mi sento debole e precaria al confine del mondo razionale a cui cerco di ricondurre tutto quello che mi capita.  Con pessimi risultati.

Aspettando S.

Giorno 7 (malinconia)



E’ certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.

Marlene Kuntz

14 marzo 2014

Giorno 6 (della fuga)

R. mi scrive:
"una suggestione per la giornata dal libro della Nothomb. Lei fugge dal matrimonio con un ragazzo giapponese: " dicono che fuggire non sia un gesto molto nobile. Peccato è così piacevole. La fuga dà la più grande sensazione di libertà che si possa sperimentare. Ci si sente più liberi a fuggire che a non avere niente da cui fuggire. Il fuggiasco ha i muscoli delle gambe in trance, la pelle fremente, le narici palpitanti, gli occhi spalancati".

Odio i ritorni. Detesto le mancanze.

Giorno 6 (diario dei giorni)

Mattina. Ore 11.00.
Mi hanno consigliato di tenere un diario dei giorni. Di scrivere sempre.
Non credo serva a nulla ma tant'è.

Mi sono svegliata con un profondo, sereno e innato giramento di coglioni.
E. Mi ha beccata subito mentre preparava il caffè e io litigavo con i bottoni della camicia.

Ne abbiamo discusso del giramento, mi ha dato dell'adolescente. Ha ragione.

Sono stanca morta di ripicche e meccanisimi di difesa che si scatenano dall'oggi al domani, di guerre di lance spuntate, piccole vendette e slanci d'orgoglio.

Non è questo quello che conta.
Non conta il teatrino dei prossimi giorni e delle prossime settimane.
Non conta un cazzo.
Non conta proprio un cazzo.

Oggi
G.
Libri
Tacchi
Treno

13 marzo 2014

Giorno 5 (continua)

In attesa di E.
Parco al tramonto, traffico lontano.

Penso a ciò che ho lasciato a casa.
È stata una giornata così intensa e ricca di incontri, prospettive, intuzioni che sembra un secolo da stamattina.

Il viaggio e l'aria diversa fanno bene al mio cuore sconfitto che custodisco dentro di me come uno scrigno ingombrante di cui non trovo la chiave.
È pieno di gioielli preziosi abbandonati dagli uomini della mia vita.

Li rivendicavo, spesso, come simbolo di esperienze, mai di errori.

Oggi ne guardo uno, brillare più degli altri. Chiede di essere indossato perchè è l'unico che mi fa brillare gli occhi e mi guida nel buio.

Ore 19.00, Milano
Aspettando E.

Giorno 5 (del viaggio, della percezione)

Notte strana questa notte. Passata in bianco con la valigia in fondo al letto.
Qualche libro, uno spazzolino da denti, una camicia che sa di bucato.

Solo due giorni.
Utili per staccare, per dedicarmi alle cose che mi fanno stare bene, per farmi coccolare da E.

Dopo anni torno a Milano.
Milano, il tempio, inviolabile di G.
La città che mi era negata: "se vieni qui è finita. Tutto poi saprà di te. Vedrò il tuo volto ovunque, nelle strade, specchiato nel vetrine dei negozi. Il tuo fantasma sarebbe anche qui."

Sono passati tanti anni.
Ora le cose sono molto diverse.
Abbiamo trovato un equilibrio sereno, con picchi e ricadute a volte, ma affrontati con freddezza.
Siamo stati bravi, siamo stati onesti, siamo stati chiari.
Non vedo l'ora di abbracciarlo G.
Qui, nel suo tempio ora aperto anche alla mia presenza.

Ma oggi è anche altro. Stamattina mentre la pianura verde e soleggiata scorreva sotto i miei occhi i pensieri si accavallavano uno sull'altro. Veloci, random, quasi isterici.

E stamattina ho capito.

Ho sempre pensato che fosse giusto non avere rimpianti.
E questo me lo ha insegnato G.
Anzi, l'ho imparato io con G.

Ho pensato anche questa volta che non devo lasciare strade intentate, che le devo provare tutte prima di staccare la spina.

Ho avuto ragione.

Solo che ho il presentimento, sempre più vivido, di aver sbagliato l'oggetto del tentativo.

A dopo
Milano, 13 marzo ore 10.30.
Sole, respiro.
Applausi.

12 marzo 2014

Riflessioni.

[...] L’essenza dell’amore è la libertà. Libertà di sbagliare e di farsi male. Libertà di rompere tutto e di ricominciare. Libertà di aver paura che tutto finisca, di fare di tutto perché non accada, di alzarsi il mattino sperando di ricevere qualcosa, di accettare di non ricevere niente. Mille e mille volte. Sempre di nuovo. Per sempre [...]

[...] nell’amore nessuno è intercambiabile. Chi mi ama, ama me, esattamente me, solo me. E anche se un giorno dovesse amare un’altra persona, quella persona occuperebbe un altro posto e non potrebbe mai prendere il mio. Quello che ho occupato o occupo io. Quello che corrisponde solo a me, perché sono unica e diversa da tutti gli altri. Si può amare un’altra persona. Un’altra appunto. Che però non toglie niente all’amore che ho ricevuto o che continuo a ricevere. L’amore è anticapitalistico. Ed è per questo che, anche quando tutto crolla, resiste e ci permette di sopportare la violenza dell’anonimato contemporaneo. E anche quando intorno a noi tutto ci urla che siamo inutili e non serviamo a nulla, l’amore ci sussurra che non è vero, che non è così, che siamo speciali [...]





Giorno 4 (degli occhi e delle mani)

La curva del mento
Il contorno del braccio
La linea della schiena
La superficie del ventre

Chiudo gli occhi

Sollievo
Sussurro
Sospiro


11 marzo 2014

Giorno 3 (dei baci e degli abbracci)

La regista Tatia Pilieva ha chiesto a venti coppie di sconosciuti di baciarsi di fronte alla sua telecamera. Le coppie si vedevano per la prima volta e non sapevano nemmeno i rispettivi nomi. La maggior parte di loro ha reagito in maniera imbarazzata. Ma poi l’imbarazzo è stato superato.

(internazionale.it)


10 marzo 2014

Giorno 2 (noise)

E' la tua pelle ciò che sento, nuotando nell'aria

9 marzo 2014

Giorno 1 (il non giorno)

Occhi di lago.
Mezzo fiato impalpabile.
Cuore tremante.
Male.
Molto male.

6 marzo 2014

Voglio assolutamente questo libro!

Sogni di David Aceituno, Roset Conrad

Alicia costruisce castelli in aria. Dice che sognare è come ballare scalza in un giardino sconosciuto. Ha viaggiato nei posti più lonani, dove si nascondono anche sogni di altre epoche. Sogni, una combinazione eccellente di magia e immaginazione. Benvenuti quindi nel mondo dei sogni. 

In ogni sogno c’è un seme di magia, una storia che chiede a squarciagola di essere raccontata, un segreto che giace dentro un cofanetto come in fondo a un cuore. Per sognare non è necessario serrare gli occhi e spegnere la luce: basta cambiare il posto alle parole e pensare una canzone. 

Un percorso per addentrasi nel mondo meraviglioso creato dai sogni: La notte che Wendy si addormentò pensando a Peter Pan, Quello che Barbanera sognava da bambino, Il ragazzo dei tuoi sogni, La ragazza dei tuoi sogni, Come catturare sogni nel regno delle farfalle giganti, Il sogno nostalgico di Mary Poppins. Che cosa sognano le streghe?










Dona Flor e i suoi due mariti

...un' amore così grande che resiste oltre la vita disastrosa, così grande, che, dopo di non essere, sono tornato ad esistere, e sono qua. Per darti gioia, sofferenza e godimento, sono qui. 

Ma non per restarti accanto, essere la tua compagnia [...] per questo no, amore mio. Questo è compito del mio nobile collega di letto... e migliore di lui non ne troverai... io sono il marito della povera dona Flor, colui che viene a risvegliare la tua ansia, a mordere il tuo desiderio, nascosti nel fondo del tuo essere, dietro al tuo ritegno... lui si occupa della tua virtù, del tuo onore, del tuo rispetto... lui è il tuo volto mattutino, io sono la tua notte, l' amante di fronte al quale non hai né possibilità di fuga, né forza. 

Siamo i tuoi due mariti, i tuoi due volti, il tuo sì e la tua negazione. Per essere felice hai bisogno di tutti e due. Quando eri sola con me, avevi il mio amore ma ti mancava tutto, e quanto soffrivi! Poi avesti solo lui: avevi tutto, non ti mancava nulla, e soffrivi ancora di più. Ora, si, sei dona Flor intera, come devi essere...


(E 'sti cazzi eh!)

Sarà la tua canzone che diventerà la mia voce

Nel maggio del 2010 scrivevo:

cantami piano una canzone
sarà quella che mi farà addormentare
sarà quella che mi farà respirare
sarà quella che mi pioverà addosso e mi riscalderà quando ho i brividi
sarà quella con cui farò colazione la mattina
sarà quella che vedrò in tivvù
sarà quella che ascolterò sotto la doccia
sarà quella che mi ricorderò tenendo gli occhi chiusi sdraiata sul letto d'estate
sarà quella con cui parlerò alle amiche
sarà quella che diventerà la mia voce

quando sarai lontano
ed io con la stanza dipinta di azzurro


Ho una canzone oggi, una canzone per me. 
La ascolto, di solito, in macchina quando vado su e giù sull'A11 con, ormai, una certa disinvoltura.
Vorrei liberami dalla paura e dal passato per lasciarmi cullare da lei come si fa con un'amica e confidarmi come si fa con un vecchio saggio.
Nonostante l'impegno quel "qualcosa", qualla confidenza, quella serenità, sembra sempre, dannatamente, inafferrabile.
Come mai non basta l'amore? 

...ti prego ascoltami, ascoltami bene
almeno una volta
è un mondo diverso che voglio
altro che storie
senza né despoti né preti
più giusto e libero se vuoi
dove abbracciare
il sole il mare la terra l'amore
quanto ti manca l'amore...


5 marzo 2014

G. e la.grande bellezza

Avevo visto G. in stazione. Un'ora, forse qualcosa di più. Un caffè bollente per me e una birra per lui, una sigaretta insieme, qualche abbraccio e un paio di amarcord.
"Vai a vederlo, ti piacerà"


"…è tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura. Gli sparuti e incostanti sprazzi  di bellezza, e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Quel posto si chiama vita."

"La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare."

"Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c'è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L'emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squalloredisgraziato e l'uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell'imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco."