6 aprile 2011

Buonanotte, questa notte è per te

Buonanotte a L'Aquila. 
Ai suoi vicoli bui coperti di calcinacci, alle finestre spalancate di echi di silenzi, alle strade deserte, alle piazze scomposte.
Buonanotte al castello che la sorveglia dall'alto, alle mura che la circondano e non l'hanno abbandonata, alla corona di montagne, al Gran Sasso d'Italia ancora innevato, triste sentinella di così tanto dolore.
Al vento che fischia tra le impalcature, allo stridere dei cancelli e delle transenne, ai balconi in frantumi, ai lampioni divelti, a Collemaggio martoriata.
Buonanotte ai padri e alle madri che hanno perso i figli, ai nonni che hanno perso i nipoti, agli anziani che si sono trovati soli senza casa e senza quartiere, a chi ha visto gli amici sepolti sotto una casa che doveva essere sicura. 
Riposino in pace i molti, troppi, suicidi di cui nessuno ha mai parlato.
Buonanotte agli studenti, mai fermi e mai sazi di proteste, ai loro professori, alle stanze dell'Università, ai libri delle biblioteche ancora sparpagliati sui pavimenti. 
A chi ha denunciato, a chi ha protestato, a chi ha gridato a chi ha pianto di disperazione.
A chi ha deciso comunque di fare un figlio, a chi non si è perso d'animo, a chi ha rivendicato la propria voglia di normalità. 
Buonanotte al gelataio di Piazza Duomo, ai gestori del Boss e alloro vino.
Buonanotte ai militari dell'esercito (almeno per una volta), custodi dei resti che difendono contro ignobili sciacalli.


Buonanotte chi è orgoglioso di essere aquilano in terra aquilana, abruzzese in terra abruzzese, e lo rivendica con fierezza.


E buonanotte soprattutto a E., A. e D. che non si sono arresi mai. E mai lo faranno.



 L'Aquila, Fontana luminosa, 6 aprile 2011


PS: A Mario Monicelli che disse:" “Voi dovete avere il coraggio non di restaurarla, ma di ricostruirla questa città. Siete aquilani, siete abruzzesi e fatelo no”.

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