5 marzo 2014

G. e la.grande bellezza

Avevo visto G. in stazione. Un'ora, forse qualcosa di più. Un caffè bollente per me e una birra per lui, una sigaretta insieme, qualche abbraccio e un paio di amarcord.
"Vai a vederlo, ti piacerà"


"…è tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura. Gli sparuti e incostanti sprazzi  di bellezza, e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Quel posto si chiama vita."

"La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare."

"Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c'è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L'emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squalloredisgraziato e l'uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell'imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco."

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