20 marzo 2014

E non sono capace nemmeno di tenere un diario dei giorni...

Giornata strana quella di martedì, giornata inaspettata.
Dopo quaranta minuti di pscoloanalisi telefonica con M. (e che foga, che entusiasmo nelle sue parole) ho passato ore e ore con A.
Un flusso di coscienza ininterrotto che mi ha fatto bene, ci ha fatto bene.
Lui viaggiatore per professione e in cerca di stabilità e riposo e io stabile per professione e in continua ricerca: di senso, di possibilità, di oltre.
Sentivo risuonare le nostre risate in piazza quella sera. Belle le nostre parole senza filtri.
Due quasi sconosciuti trovati per caso.
E la mattina ci siamo svegliati stranamente in pace.
Entrambi stupiti, sereni, un po' inebetiti.

Ieri sera A., un altro A., un A. narratore e scrittore di mondi anche lui in viaggio da una vita, mi ha scritto una mail carica di nostalgia: "Pensi che varrebbe la pena fermarsi, provare, passare assieme del tempo. Ma poi sei già su un altro treno. E ti chiedi quanto può durare."
E quindi ho pianto, prima di addormentarmi. 
Perchè siamo in tanti con il cuore pieno di nostalgia.
A. che cerca casa
A. che non sa qual è casa
Io che so qual è ma sono incostante e confusa.

G. sta meglio, M. resiste sardonico, M. è simpaticamente incostante, E. torna presto e A. è più tranquilla.
E io? Parto per qualche giorno.
Mi farà bene.


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