17 aprile 2011

Credo ci sia un limite a quello che un cuore di un essere umano può sopportare.
Oltre c'è solo la dimensione onirica.
Negli ultimi tre giorni vivo e sogno in questa dimensione. 
Non fare in tempo a rialzarsi per essere subito schiacciata sul pavimento. 
Nuovamente.
Una volta, due volte, tre volte.
E' decisamente troppo.
Fanno male le gambe, la testa, le membra tutte. 
Bruciano gli occhi, urla silente la gola.


Per questo motivo questo blog chiude.
Almeno per po'. 
Non oserei chiedere compatimento.

3 commenti:

  1. Non ti compatisco.
    Ti capisco e piango con te e con tutti coloro a cui manca da morire.

    Un abbraccio fortissimo, spero di rileggerti presto su questo blog.
    Namastè

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  2. Non compatisco, però un po' mi dispiace...

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  3. Vittorio mi manca, mi manca da spezzare il fiato. Non avrei mai creduto di poter provare un dolore così acuto per una persona che non ho mai visto o conosciuto di persona.
    ma era diventato "uno di casa", la sua voce, i sui scritti, molto spesso erano l'ultima cosa che mi faceva compagnia prima di andare a letto.
    Una specie di saluto alla giornata. Quello sguardo profondo, quell'ironia verace, quell'incazzatura sempre coinvolgente e mai scontata. Mi manca.
    Ma il post non è dovuto a Vik, ma ad altro che non si può scrivere e non si può spiegare.
    Per questo il blog è sospeso.
    Dispiace anche a me.

    Un abbraccio.

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