24 maggio 2011

Ad A. che ora è in viaggio sul Mediterraneo.
Ad A. che sta tornando a casa, in Palestina, nella Striscia di Gaza.
Ad A. che mi ha abbracciata forte e mi ha detto "ti voglio tanto bene".

Che le frontiere del deserto siano aperte.
Che tu possa passarle senza angosce.
Che i bambini di Gaza ti vengano incontro sorridendo a braccia aperte.
Che i tuoi occhi neri e profondi di verità e giustizia si perdano tra i deserti della tua terra, sconfinata.
Ti saremo vicini in ogni passo che farai, in ogni angolo di Rafah, di Jabalia, di Gaza city, in ogni casa sventrata dalle bombe, in ogni peschereccio che cerca di salpare dal porto, in ogni ospedale devastato, in ogni piazza sconsacrata, nella polvere dei confini incerti, nelle grida di dolore e di abbandono dei nuovi ebrei degli anni duemila.
Fratello mio, sei nei miei pensieri.
Che Vittorio sia con noi.

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