1 ottobre 2011


"E’ l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è ormai cambiata, ma come sempre resta l’unica.
A che mi serviranno i miei talismani: l’esercizio delle lettere, l’inutile erudizione, l’apprendimento delle parole che utilizzò l’aspro Norte per cantare i suoi mari e le sue spade, la serena amicizia, le gallerie della Biblioteca, le cose comuni, gli abiti, l’amore giovane di mia madre, l’ombra militare dei miei morti,
la notte senza tempo, il sapore del sonno (o del sogno)?
Essere con te o non essere con te, è questa la misura del mio tempo.
Ormai si spacca alla fonte l’anfora, ormai l’uomo s’alza al canto dell’uccello,
ormai si oscurano coloro che guardavano dalla finestra, tuttavia l’ombra (l’oscurità) non ha tradito la pace.
E’ l’amore con tutte le sue mitologie, con tutte le sue inutili, piccole magie.
C’è un angolo per il quale non mi azzardo a passare.
Ormai gli eserciti mi circondano, le orde.
(Questa stanza è irreale; lei non l’ha vista).
Il nome di una donna mi accusa.
Mi fa male una donna in tutto il corpo."

Il minacciato - Jorge Luis Borges

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