29 aprile 2010
22 aprile 2010
Biblioteca delle Oblate - Sezione bambini e ragazzi, una mattina di primavera
C'è Paolo a cui piace Alice, capelli neri, occhi profondi, ma non sa come dirglelo.
Paolo è timido perchè Alice è bella.
L'ho preso per mano e l'ho portato vicino ad Alice.
Abbiamo letto una storia insieme.
Magari a scuola, durante la ricreazione Paolo glielo chiede se vuole essere la sua fidanzata.
Certe cose vanno dette.
Così, come vengono...
20 aprile 2010
Tu di Vladimir Vladimirovic Majakovskij
a cercare il mio ruggito,
la mia corporatura:
hai guardato,
ed hai visto
che sono solo un ragazzo.
Hai preso,
hai tolto il cuore
e così semplicemente
ti sei messa a giocare,
come una bambina a palla.
E tutte,
come davanti a un miracolo:
"Amare uno così?
Ma quello ti si avventa contro!
Sarà una domatrice.
una che viene da un serraglio!"
Io, invece, esulto.
No,
niente giogo!
impazzito di gioia,
saltavo,
come un indiano a nozze, saltavo
tanto mi sentivo allegro,
tanto leggero!
19 aprile 2010
18 aprile 2010
Silvano Fedi, partigiano pistoiese
16 aprile 2010
15 aprile 2010
con un pugno finto,
un bel momento,
ma a lui era venuta
voglia di baciarla seriamente,
e poi di morderla un po' e legarla a sé e
non lasciar gocciolare via neanche
un istante del tempo che restava....
...Nelle serate più luminose,
invece, si volevano bene come in certi romanzi straordinari,
e parlavano del Caulfield e della vecchia Jane,
ed erano raggiantissimi solo stringendosi la mano.
In quelle sere di primavera, seduti al tavolo di cucina
coi libri sparsi un po' in giro,
la musica a basso volume e la candela accesa,
Alex cominciava a capire cosa fosse la felicità...
abbracciata
un giorno di fila
per tutte le volte in cui
avrebbe voluto farlo
e lei sarebbe stata
a centomila chilometri...
14 aprile 2010
13 aprile 2010
Preparando la bibliografia sul 25 aprile per la biblioteca mi sono imbattuta in questa lettera.
Una lettera di un condannato a morte.
La lettera di un padre a una figlia.
Il libro che la contiene è sul mio comodino da anni. Vecchia edizione dell'Einaudi appartenuta al nonno di mio padre che morì poco prima che io nascessi. I miei nonni lo hanno regalato a me e io lo tengo lì, vicino, per ricordarmi che un tempo, in questo paese, sono vissuti grandi uomini.
Paolo Braccini (Verdi)
Di anni 36 - docente universitario - nato a Canepina (Víterbo) il 16 maggio 1907 -- Incaricato della cattedra di zootecnia generale e speciale all'università di Torino, specializzato nelle ricerche sulla fecondazione artificiale degli animali presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte e della Liguria - nel 1931 allontanato dal corso allievi ufficiali per professione di idee antifasciste - all'indomani dell'8 settembre 1943 abbandona ogni attività privata ed entra nel movimento clandestino di Torino - è designato a far parte del I° Comitato Militare Regionale Piemontese quale rappresentante dei Partito d'Azione - pur essendo braccato dalla polizia fascista, per quattro mesi dirige l'organizzazione delle formazioni GL -. Arrestato il 31 marzo 1944 da elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre partecipa ad una riunione del CMRP nella sacrestia di San Giovanni in Torino -. Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai membri del CMRP, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato -. Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, Con Franco Baibís ed altri sei membri del cmrp. - Medaglia d'Oro al Valor Militare.
3 aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.