Giornata strana quella di martedì, giornata inaspettata.
Dopo quaranta minuti di pscoloanalisi telefonica con M. (e che foga, che entusiasmo nelle sue parole) ho passato ore e ore con A.
Un flusso di coscienza ininterrotto che mi ha fatto bene, ci ha fatto bene.
Lui viaggiatore per professione e in cerca di stabilità e riposo e io stabile per professione e in continua ricerca: di senso, di possibilità, di oltre.
Sentivo risuonare le nostre risate in piazza quella sera. Belle le nostre parole senza filtri.
Due quasi sconosciuti trovati per caso.
E la mattina ci siamo svegliati stranamente in pace.
Entrambi stupiti, sereni, un po' inebetiti.
Ieri sera A., un altro A., un A. narratore e scrittore di mondi anche lui in viaggio da una vita, mi ha scritto una mail carica di nostalgia: "Pensi che varrebbe la pena fermarsi, provare, passare assieme del tempo.
Ma poi sei già su un altro treno. E ti chiedi quanto può durare."
E quindi ho pianto, prima di addormentarmi.
Perchè siamo in tanti con il cuore pieno di nostalgia.
A. che cerca casa
A. che non sa qual è casa
Io che so qual è ma sono incostante e confusa.
G. sta meglio, M. resiste sardonico, M. è simpaticamente incostante, E. torna presto e A. è più tranquilla.
E io? Parto per qualche giorno.
Mi farà bene.
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