17 marzo 2014

Un mare di mi manchi

 Eternal Sunshine of the Spotless Mind


M. stasera rideva. Mi ha messo di buonuomore
Lui ha messo di buonumore me, non il contrario (la dice lunga).

Ho avuto uno scambio di mail con A. ora in Sicilia. Abbiamo scritto di persone rimaste indietro, di mancanze, di nostalgia. Mi è tornato il nodo in gola che stamattina avevo cercato di lasciare sul comodino.
Non riesco venire a patti con le mancanze, con i vuoti.
Non voglio averne, non li accetto.

Per vivere non occorre poi molto mi dico. Io che ho la fortuna di vivere in un paese ricco, in una regione ricca, con un lavoro fisso che, nonostante tutti i gioni dica il contrario, mi sembra cucito addosso.
Mi basta l'umanità intorno, buona musica nelle orecchie, libri da leggere, viaggi da preparare, amici da abbracciare.
Credevo di esserci arrivata a una certa stabilità, alla conclusione della mia ricerca di un senso, ad aver trovato quello che conta.

Poi all'improvviso ho cambiato idea.
Tutto questo non è più sufficiente.
Ho rimesso tutto in discussione, non ci ho capito un accidente, ho continuato a cercare, mi sono lasciata scivolare tutto addosso, mi sono fatta travolgere, ci ho ripensato, sono stata ferma. A niente è servito tutto questo.
Perdo di vista l'obiettivo finale, non metto a fuoco il senso.
E ho paura che sia sempre troppo tardi.

Perchè passare 5 ore con E. mi ha fatto capire che senza di lei la mia vita è meno interessante, meno felice? Solo 5 ore. Eppure E. non la vedevo da molto, troppo tempo e ho vissuto anche senza i lei e mi pareva anche bene. Solo dopo che l'ho ritrovata ho capito che senza di lei la mia "casa" è meno "casa", il mio benessere è meno benessere, la mia vita è meno vita.

Quanto sono disposta a perdere?
Chi sono disposta a perdere?
Devo per forza perdere qualcuno?

Quanto conta l'amore in tutto questo?

Reset
Lasciavo dei biglietti sul cuscino. Un disegnino, una frase, un buongiorno.
Era un cosa un po' da film con Julia Roberts ma mi piaceva l'idea di lasciare una traccia di me anche dopo che la porta si era chiusa alle mie spalle. Un segno nella sua giornata. Una mia presenza al risveglio. Non trovo pace senza quel simbolo.
Senza quel risveglio.


«Non sopporterei di essere amato da una donna che non ha niente da perdere. 
Amare, è questo, la possibilità di perdere.»
Izzo (al solito)

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